Lettera Governatore - Febrraio 2010
Venerdì 29 Gennaio 2010
 

Lettera di febbraio

Amantea, lì 01 febbraio 2010

Carissimi Amiche ed Amici,

siamo entrati nel vivo della seconda parte del nostro anno di servizio ed il fermento operativo dei Vostri Club nell’organizzazione dei Forum che prevedono la presenza di prestigiosi relatori, nonché l’approfondimento di tematiche attualissime e di grande impatto etico e sociale, testimoniano l’entusiasmo che pervade il Distretto. Fra gli appuntamenti del mese di febbraio, dedicato dal calendario rotariano alla comprensione internazionale, Vi ricordo quello di giorno 6 a Nola, ove si svolgerà il II Forum che tratterà il tema:

Mese della comprensione internazionale  “Quale sviluppo per il futuro dell’Umanità”. Il Forum di Castellammare di Stabia, che si terrà il 20 febbraio, è incentrato sul tema: i popoli attraverso l’integrazione culturale” prevede la proiezione dell’immagine del Rotary su importanti monumenti di cinque città del Distretto - Calstel dell’Ovo a Napoli, la Reggia Borbonica a Caserta, il Forte La Carnale a Salerno, il Palazzo dei Bruzi a Cosenza e il Monumento al Cavatore a Catanzaro -. Ma, la nostra attenzione deve essere anche e soprattutto rivolta agli avvenimenti che negli ultimi giorni del mese di gennaio hanno scosso le nostre coscienze. Mi riferisco ai gravi fatti di Rosarno ed al catastrofico sisma che ha colpito la popolazione dell’isola di Haiti. In entrambi gli eventi, noi rotariani dobbiamo svolgere un ruolo importante ed impegnativo se vogliamo onorare con i fatti lo scopo della nostra Associazione, sancito dall’articolo 4 dello statuto del R.I., che, in particolare, al 4° comma si propone di: “Il Congresso del R.I del 1958, proprio per sottolineare l’impegno dei rotariani a creare ponti di pace aiutando i popoli a capirsi ed a vivere in armonia, stabilì che la settimana che comprende il 23 febbraio, ricorrenza della nascita del Rotary, venisse indicata come mondiale”. “La pace frae precederà l’evento del mese, il Rotary Day, chePropagare la comprensione reciproca, la cooperazione e la pace a livello internazionale...”.“settimana dell’intesa  La pace che il Rotary vuole realizzare non è quella imposta attraverso la firma di trattati, ma una pace creata attraverso una rete di rapporti pacifici fra le genti e quindi duratura e capace di sviluppare la Rientra nella nostra missione l’agire per colmare i divari dando risposte alle aspirazioni dei popoli, incoraggiando gli scambi di amicizia, la cooperazione culturale, eliminando le barriere che separano e favorendo lo sviluppo di punti d’incontro e la comprensione reciproca che permette di vivere con umana dignità senza subire il dominio e l’oltraggio di nessuno. Nei nostri Club dobbiamo educare a costruire la pace attraverso scelte che partendo da se stessi  coinvolgano le famiglie, la comunità ed i popoli, consapevoli che la difesa dell’umanità inerme, qualunque sia il suo colore, significa difendere i valori rotariani . Non possiamo essere indifferenti a ciò che accade intorno a noi. Dobbiamo sempre pensare che un  immigrato è un essere umano, che ha il colore della pelle, tradizioni, cultura ed etnia diverse dalle nostre, ma è una persona da rispettare, che ha diritti e doveri. Il Vescovo di Oppido Mamertino – Palmi, Mons. Box, ha detto che occorre: “...Guardare il volto dell’altro e scoprire che egli ha un’anima, una storia e una vita...” Le guerre fra le fazioni e l’inconciliabilità reciproca, sono governate dall’egoismo che ci tiene  prigionieri dei nostri Dobbiamo “costruire insieme” passando dall’egoismo alla fraternità, alla solidarietà, all’amore. E’ un compito arduo ed impegnativo riuscire ad assicurare la pace al mondo e trasformare una società egoistica in una società altruistica, ma dobbiamo provarci se ci crediamo, perchè anche l’impossibile può accadere se qualcuno si ostina a fare ciò che sente di dover fare. Paul Harris in un articolo pubblicato da “The Rotarian” nel 1942 ci ha lasciato questo messaggio: cooperazione. Una pace legata ad un processo di convergenze culturali.interessi e desideri e ci dividono gli uni dagli altri.  “Gli anni a venire riservano ai rotariani un compito difficile ed impegnativo. Curare le ferite di un mondo dilaniato, mettere al posto dell’odio la comprensione reciproca e la tolleranza, costruire simpatia dove ci sono rancori, mutare i nemici in amici e mettere al posto dei conflitti armati e delle passioni devastatrici la buona volontà e la pace internazionale. Questo è il compito sovrumano che dobbiamo intraprendere. Questo è un compito nel quale il Rotary deve profondere tutte le sue energie, ...malgrado il fatto che non abbiamo altri strumenti che i nostri principi, nessuna altra forza che il nostro entusiasmo. Ma noi siamo certi della nostra vittoria, per la grande incrollabile fede che tutti noi rotariani nutriamo nei confronti dell’umanità.” Seguiamolo, coscienti che una speranza di luce balena perfino nel cuore di tenebre che sembrano definitive! 

 

Vi abbraccio con accresciuto affetto,

 


 
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